Fiori e pollini, lacrime e starnuti.

Maggio è il momento della verità per la gran parte dei soggetti sensibili ai pollini.

L’alzarsi delle temperature e qualche pioggia in più portano nuova vita alle piante, innescando quei processi chimici che inducono una crescita vegetativa importante e fioriture imperiture.

La quanFioriture e pollinitità di pollini nell’aria aumenta ed entra in dialogo con il nostro organismo, oltre che con le altre piante, attraverso la respirazione, gli occhi, la pelle e ciò che ingeriamo.

Non solo assistiamo ad una maggiore concentrazione, ma anche ad una combinazione di pollini di diverse specie che vanno ad agire in sinergia.

Ecco che in questo periodo il nostro quotidiano può essere disturbato da una serie di piccoli fastidi.

Una questione di naso?

I fastidi più evidenti coinvolgono le vie respiratorie e gli occhi: possiamo illuderci che la soluzione al problema consista nella gestione a livello locale (certamente potrebbe essere già un passo avanti).

Ma non possiamo dimenticare che la sollecitazione dei pollini coinvolge tutto il nostro organismo, spesso sommandosi ad altre interazioni con l’ambiente, a fattori stressogeni o ad uno stile di vita non proprio equilibrato.

E’ inoltre comprovato che il nostro corpo tiene memoria degli stimoli a cui è sottoposto: di conseguenza non solo la nostra sensibilità si esprimerà nelle forme più diverse, ma la risposta alla sollecitazione sarà pronta e gli effetti si vedranno per lungo tempo.

Certo, questo Maggio finora piovoso potrebbe darci qualche timida speranza, in quanto nei giorni di pioggia il polline viene lavato a terra. Ma se appena esce il sole i pollini tornano a volare, siamo punto e a capo.

Gemme del Monte: quando non ne possiamo proprio più

A febbraio, molti di voi ci hanno raccontato di aver iniziato a prepararsi con le gemme di Ribes nero: ben fatto!

Se i fastidi si intensificano e il Ribes da solo non basta più, potete provare un’altra strada, naturale e sistemica più complessa.

Parliamo della miscela Gemme del Monte, dove abbiamo voluto combinare i due capisaldi di primavera, Ribes nero (Ribes nigrum L.) e Ontano nero (Alnus glutinosa L.), con una della piante fondamentali della tradizione erboristica italiana, l’Elicriso (Helichrysum italicum (Roth.) G. Don.), insieme ad altre due molto diffuse nelle nostre zone, Piantaggine foglie (Plantago major L.) e Carpino gemme (Carpinus betulus L.).

Una selezione di piante officinali che privilegia il patrimonio botanico della nostra pedemontana, il cui lavoro sinergico risulta particolarmente interessante durante il periodo delle fioriture.

Ne consigliamo l’assunzione insieme alla tisana preferita, magari in compagnia di un buon libro, per ricordarci di coltivare il nostro tempo e di dedicarci alle cose che ci fanno stare bene. In un contesto di squilibrio dell’organismo, anche quei piccoli gesti che spezzano il ritmo della giornata e ci fanno sentire amati hanno una certa importanza.

Gemme del Monte

Ribes Nero del Monte