cooked

Quando penso alle radici della mia passione per le materie prime trovo sicuramente i gesti, a volte inconsapevoli, di mia madre e mio padre.
Quando però penso alla strutturazione di questa ricerca ritrovo i nomi di alcuni autori tra cui indubbiamente quello di Michael Pollan, colui che mi ha dato attraverso il suo modo di scrivere una veste ed una disciplina a questa affascinante ricerca.

In questo fine settimana mi sono ripromesso di guardare le quattro puntate in onda  da qualche giorno su Netflix ispirate da “Cotto” (“Cooked” il titolo originale) l’ultimo lavoro di Michael Pollan.

Anzitutto il libro: se siete appassionati di cucina, non la cucina-spettacolo da prima serata solo da vedere, ma quella reale, quotidiana, quella che nutre tanto per esser chiari, allora non potete perdere questa lettura.

Michael Pollan ci conduce attraverso quattro sentieri alla scoperta degli elementi responsabili della straordinaria trasmutazione delle materie prime in cibo: Fuoco, Acqua, Aria e Terra.

Il percorso è sempre in prima persona, il diario di viaggio dell’autore che si cimenta nella scoperta e approfondimento di atti quotidiani che accompagnano da sempre la storia dell’uomo in cucina.

Dalla buca di Ed Mitchell, famoso Pit-master degli Stati Uniti, alla cantina di Suor Noella, produttrice di formaggi con latte crudo, passando dal forno di Chad Robertson cultore ed esteta del pane a pasta acida di S. Francisco, il lettore viene coinvolto in una sorta di apprendistato contagioso alla scoperta di quattro universi meravigliosi ed affascinanti riguardanti la trasformazione del cibo, spesso sottovalutati dal loro essere semplicemente “quotidiani”.

Quatto universi che vengono esplorati attraverso tecniche splendidamente raccontante, studi scientifici, speculazioni filosofiche, risate e dubbi sul futuro di queste materie prime intese come risorse: in pratica si impara a cucinare imparando a conoscere la bellezza e la complessità nascosta in atti che contraddistinguono la natura umana.

Ma veniamo agli episodi in onda su Netfix.

Quattro episodi di quasi un’ora ciascuno in cui Michael Pollan posa la penna e si presta alla telecamera portandoci a conoscere molti dei volti descritti nella lettura che contribuiscono efficacemente alla descrizione della meraviglia della trasformazione del cibo.

Ogni episodio allarga lo sguardo dei capitoli del libro attraverso l’incontro di culture ancestrali indagando sulle motivazioni profonde delle loro scelte alimentari. Mugnai marocchini, Aborigeni australiani, raccoglitori di cacao dell’America centrale: migliaia di chilometri a dividerli, tutti accomunati dal percorso di coevoluzione con l’ambiente che li circonda fatto di animali, piante, microrganismi. Una coevoluzione caratterizzata da una stratificazione di gesti che chiamiamo tradizione: un valore che serve sia ad evidenziare il percorso fatto, ma soprattutto come luce per illuminare i passi ancora da fare.

Fuoco, Acqua, Aria, Terra sono i catalizzatori di ciascuna puntata per analizzare quanto di straordinario si celi nei nostri gesti quotidiani in cucina. Alla fine si è pervasi da un profondo senso di rispetto che ci spinge a rimboccarci le maniche per provare ad impastare della farina, tagliare delle cipolle, conoscere più da vicino per esempio la fermentazione del miele, immolare energie e tempo sull’altare della cucina dove il protagonista non è il cuoco, ma la nostra Salute come rappresentazione di una profonda interconnessione tra Corpo, Mente, Relazioni ed Ambiente.

#lematerieprimesonoimportanti